Startup e Pmi innovative sono due tipologie diverse di azienda. Entrambe devono rispettare alcuni requisiti di innovatività, che riguardano brevetti specifici, titolarità del personale e volumi degli investimenti in ricerca e sviluppo.

Startup innovative

Per poter essere definita una startup innovativa, un’azienda deve avere un oggetto sociale ben definito, che si riferisca direttamente alla realizzazione di prodotti o servizi innovativi.

Il legislatore non ha posto alcun tipo di limitazione dal punto di vista settoriale.

Le norme che disciplinano ufficialmente le imprese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica sono contenute all’interno dell’articolo 25 del Decreto Legge n. 179/2012 e dalla Legge n. 221/2012.

I requisiti per aprire una startup innovativa

L’articolo 25 del Decreto Legge n. 179/2012 definisce una startup innovativa come:

una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Società Europea. Società le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Società che ha come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Possono rientrarvi:

  • S.r.l., comprese le S.r.l. semplificate;
  • S.p.A.S.a.p.A.;
  • società cooperative.

Nel caso in cui le imprese siano in possesso dei requisiti, hanno la possibilità di accedere allo status di startup innovativa attraverso un’autocertificazione del legale rappresentante.

Possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali che

  • siano state costituite da non più di cinque anni;
  • abbiano la residenza in Italia o in un qualsiasi altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con sede produttiva o filiale in Italia;
  • il fatturato annuo deve essere inferiore a 5 milioni di euro;
  • non sia quotata in un mercato regolamentato;
  • non distribuisce o non abbia distribuito degli utili;
  • abbia come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;
  • non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.

Per essere una startup innovativa, la società deve necessariamente rispettare almeno uno dei seguenti 3 requisiti:

  • deve sostenere spese in R&S e innovazione che siano pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
  • stia impiegando personale altamente qualificato. Almeno un terzo deve essere costituito da dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori. In alternativa almeno due terzi deve avere una laurea magistrale;
  • sia titolare depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

PMI innovative

Con il termine PMI innovative si intendono delle imprese, che contribuendo allo sviluppo innovativo, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere una PMI;
  • meno di 250 dipendenti;
  • il fatturato annuo non deve superare i 50 milioni di euro;
  • il bilancio non deve superare i 43 milioni di euro.

Per essere una PMI innovativa deve essere in possesso, inoltre, dei seguenti requisiti:

  • deve essere una società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • deve avere la sede in Italia o in un altro paese membro dell’Unione europea o negli Stati aderenti, purché abbia una sede operativa od una filiale in Italia;
  • deve aver effettuato la certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato;
  • non deve essere quotata in un mercato regolamentato;
  • non deve essere contestualmente iscritta alla sezione speciale delle startup innovative.

È necessario, inoltre, che il carattere innovativo dell’impresa possa essere identificato dal possesso di almeno due dei seguenti criteri:

  • il volume della spesa effettuato in ricerca, sviluppo ed innovazione deve essere pari ad almeno il 3% del maggiore tra costi e valore della produzione;
  • una quota pari ad almeno un quinto della forza lavoro complessiva di dottorandi, dottori di ricerca, laureati, ricercatori o, in alternativa, una quota di almeno un terzo del personale in possesso di laurea magistrale
  • l’essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale attinente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

In cosa si distinguono startup e PMI innovative

  • Data di costituzione: nessun limite temporale per le PMI innovative, mentre le startup devono essere state costituite da meno di cinque anni;
  • una startup innovativa ha all’interno del proprio oggetto fiscale, esclusivamente o prevalentemente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di servizi o prodotti innovativi ad alto valore tecnologico. Nessuna restrizione, invece, per PMI innovative;
  • sia le startup che le PMI innovative devono rispettare alcuni requisiti di innovatività, che riguardano brevetti specifici, titolarità del personale e volumi degli investimenti in ricerca e sviluppo.